mercoledì 8 febbraio 2012

Dall’Ecuador a Ispra, la bici non ha confini

A Milagro, in Ecuador, si vive dei frutti della terra, soprattutto canna da zucchero e ananas: laggiù per molti la bici è un lusso, quella da corsa un sogno per quasi tutti, il ciclismo una scommessa.
Già, una scommessa di José Orozco che, in questi giorni, è passato da noi, alla LibEreria, per acquistare prodotti per il ciclismo da portare a Milagro, premi per le gare che ha in mente di organizzare nella sua città, per far crescere lo sport del pedale, la sua vera passione. Si trova in provincia di Varese per lavoro, ma presto tornerà a casa, con le idee chiare: «Il mio grande progetto sarebbe quello di riuscire a far nascere una squadra vera e propria». Le squadre ciclistiche, in Ecuador, sono pochissime e tutte create dallo stato a livello provinciale. «Anche le gare ci sono. Non molte, ma ci sono. Solo che spesso sono troppo lontane: da noi, quasi nessuno possiede un'auto e così, per andare a correre a 50 km di distanza, si dovrebbe noleggiarla, o farsela prestare, oppure andarci direttamente in bici». La situazione economica in Ecuador, dice José, sta migliorando con il nuovo presidente, ma c’è ancora molto da fare.
Saloppette estive, accessori e altro, acquistati secondo le possibilità di Orozco sono il contributo della LibEreria al suo piccolo grande progetto in Ecuador.

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